Dopo l’Unità d’Italia fu necessario creare
una rete stradale capace di connettere territori isolati
Dopo l’Unità d’Italia fu necessario creare
una rete stradale capace di connettere territori isolati
favorire lo sviluppo dell’agricoltura e lo scambio culturale fra popolazioni. Occorrevano strade per il flusso di prodotti e risorse e per l’accessibilità dei centri abitati.
Nel 1910 erano percorribili 148.380 km di strade tra nazionali, provinciali e locali, a fronte di 89.765 km del 1865.
Una rete più efficiente di strade e ferrovie era necessaria allo sviluppo del sistema produttivo, come era accaduto in Francia e in Germania.
Il diffondersi di nuovi mezzi di trasporto richiedeva collegamenti diretti, tracciati razionali e agevoli.
L’autostrada, un progetto altamente innovativo, fu un’invenzione italiana: una strada riservata esclusivamente al traffico a motore. La Milano-Laghi fu la prima autostrada del mondo, inaugurata nel settembre 1924.
L’automobile era un bene per ricchi appassionati, spesso solo un mezzo sportivo come documentano le immagini della Targa Florio, della Coppa Milano-Sanremo e della Mille Miglia.