1954

La plastica e il boom dei consumi

Sigla del programma Carosello (fonte: rai.it)
Sigla del programma Carosello (fonte: rai.it)
Pubblicità Moplen (fonte: treccani.it)
Pubblicità Moplen (fonte: treccani.it)

Il decennio iniziò con la figura bianca di Pio XII che dichiarò aperto il XXIV Anno Santo (1950): la capitale della cristianità fu invasa da una moltitudine di pellegrini. Intanto a Capri, l’inquieta “isola del peccato”, si apriva la battaglia del costume a “due pezzi”.

Nel 1955 lo stipendio di un operaio era di circa 40 mila lire. Un giornale costava 25 lire, un biglietto del tram 25 lire e una tazzina di caffè 40. Un chilo di pane 150, un litro di benzina 138 lire.

Questi dati, confrontati con quelli del dopoguerra, mostravano un incremento notevole della qualità e del costo della vita. Infatti nel 1946 lo stipendio di un operaio era 10mila lire, un giornale costava 4 lire così come un biglietto del tram, mentre una tazzina di caffè ne costava 20.

Il 1954 fu un anno chiave per la storia dei trasporti. Al salone di Ginevra venne presentata la Fiat 600 (590.000 lire nel 1955): quattro posti, 85 chilometri orari di velocità massima, quest’autovettura divenne un simbolo della crescente mobilità degli italiani, che abbandonarono il modello di vita contadino per abbracciarne uno nuovo ed eccentrico.

Nel 1954 si iniziò anche a lavorare a un piano autostradale che fu poi varato nel maggio del 1955 (legge Romita) e che portò nuovi posti di lavoro e benessere sociale. Anche lo sviluppo di infrastrutture era sollecitato, quindi, dalla crescita del reddito nazionale (6%) e dei consumi pro capite. La Vespa, la Lambretta e gli elettrodomestici entrarono in moltissime case. L’Italia conobbe l’ampliarsi delle vendite a rate, che non avvenivano tramite banche bensì tramite “pagherò” ai venditori.

Altro fattore del boom dei consumi fu la scoperta da parte di Giulio Natta (Porto Maurizio, 1903 – Bergamo, 1979) del “Polipropilene isotattico” (che gli varrà il Nobel nel 1962) ovvero quello che poi sarà commercializzato industrialmente come “Moplen”. Tale materiale era da considerarsi profondamente innovativo sia per le sue caratteristiche di resistenza meccanica, sia per l’economicità di lavorazione. Il Moplen è tuttora una delle materie termoplastiche più utilizzate nell’industria. Nei primi spot televisivi il comico Gino Bramieri (Milano, 1928 – 1996) illustrava splendidamente le applicazioni di questo nuovo materiale.