2001

La Legge Obiettivo

Quadrilatero Marche-Umbria, strada statale 318 “di Valfabbrica”, Direttrice Perugia-Ancona (Archivio storico Anas)
Quadrilatero Marche-Umbria, strada statale 318 “di Valfabbrica”, Direttrice Perugia-Ancona (Archivio storico Anas)
Toscana, strada statale 223 “di Paganico” (Itinerario E78 Grosseto-Fano), svincolo di Fogliano (Archivio storico Anas)
Toscana, strada statale 223 “di Paganico” (Itinerario E78 Grosseto-Fano), svincolo di Fogliano (Archivio storico Anas)
Sardegna, strada statale 729 “Sassari-Olbia”, lotto 9 – svincolo per l’aeroporto di Olbia (Archivio storico Anas)
Sardegna, strada statale 729 “Sassari-Olbia”, lotto 9 – svincolo per l’aeroporto di Olbia (Archivio storico Anas)
A2 “Autostrada del Mediterraneo, tratto Sicignano degli Alburni e PollaViadotto Lontrano (Archivio storico Anas)
A2 “Autostrada del Mediterraneo, tratto Sicignano degli Alburni e PollaViadotto Lontrano (Archivio storico Anas)
Sicilia, SS640 “Strada degli Scrittori”, Itinerario Agrigento-Caltanissetta (Archivio storico Anas)
Sicilia, SS640 “Strada degli Scrittori”, Itinerario Agrigento-Caltanissetta (Archivio storico Anas)

Nel 2001 fu emanato un provvedimento legislativo rivolto al settore infrastrutturale e a quello delle grandi opere pubbliche, finalizzato soprattutto a snellire i procedimenti burocratici per il perseguimento di obiettivi strategici per lo sviluppo del Paese. 

La Legge n. 443 del 2001, detta “Legge Obiettivo”, fu emanata durante il governo di Berlusconi, proprio con lo scopo di programmare l’ammodernamento delle infrastrutture e stanziare finanziamenti per il periodo dal 2002 al 2013.

I fondi stanziati per l’intero periodo erano di 125,8 miliardi di euro, coperti per 43,2 miliardi di euro con risorse disponibili mentre i restanti 82,6 miliardi di euro sarebbero stati coperti con risorse provenienti da nuovi stanziamenti pubblici o da partner privati.

Una delle possibilità più discusse introdotte dalla Legge fu la figura del contraente generale: questi, corrispondente a un gruppo di imprese appaltanti, aveva la facoltà, nell’ottica della semplificazione procedurale, di scegliere il direttore dei lavori.

Un’altra delle conseguenze delle modalità procedurali introdotte dalla Legge Obiettivo fu che le 196 opere “strategiche” messe in elenco salirono a 348. Il motivo è sicuramente da ricercare nell’inserimento a posteriori di diverse tipologie di opere nell’elenco, che portò all’aumento soprattutto delle infrastrutture di trasporto, diventate 189 dalle 129 iniziali, tra strade e autostrade, ferrovie, metropolitane e tram, Ponte sullo Stretto, valichi, porti e interporti, aeroporti.

Attualmente le infrastrutture di trasporto rappresentano il 41,3% delle opere. Quelle localizzate al Nord sono 74 e rappresentano il 48,5% dei costi totali, al centro sono 54 e rappresentano il 15,4% dei costi, al Sud sono 60 e rappresentano il 36,1% dei costi totali.

In generale, la semplificazione apportata dalla legge nelle procedure di approvazione delle opere, con interventi che ridefinivano tempi di approvazione e responsabilità di CIPE, Regioni e Enti Locali, era concreta.

In quindici anni di validità della Legge Obiettivo è stato realizzato il 15% delle opere previste e meno di 1/3 degli investimenti programmati.

NOTE

treccani.it, Legge Obiettivo;
camera.it, Legge 21 dicembre 2001, n. 443