1928

La Milizia della Strada

La Milizia della strada lungo la SS7 “Via Appia” (Archivio storico Anas)
La Milizia della strada lungo la SS7 “Via Appia” (Archivio storico Anas)
La Milizia della strada (Archivio storico Anas - in Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell'Anas 1928-2010, Milano, Alinari - Il sole 24 ore, 2010)
La Milizia della strada (Archivio storico Anas - in Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell'Anas 1928-2010, Milano, Alinari - Il sole 24 ore, 2010)
La Milizia della strada (Archivio storico Anas - in Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell'Anas 1928-2010, Milano, Alinari - Il sole 24 ore, 2010)
La Milizia della strada (Archivio storico Anas - in Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell'Anas 1928-2010, Milano, Alinari - Il sole 24 ore, 2010)
La Milizia della strada (Archivio storico Anas - in Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell'Anas 1928-2010, Milano, Alinari - Il sole 24 ore, 2010)
La Milizia della strada (Archivio storico Anas - in Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell'Anas 1928-2010, Milano, Alinari - Il sole 24 ore, 2010)
Spilla della Milizia della Strada
Spilla della Milizia della Strada

A tutela della circolazione e del traffico, in un periodo storico in cui il popolamento delle strade da parte degli utenti motorizzati produceva un certo numero di incidenti, venne istituito nel 1928 il Corpo della Milizia della Strada, su richiesta della Reale Automobile Club d’Italia.

Si stima che negli anni ‘30 gli incidenti mortali sulle strade italiane abbiano portato a circa 3.000 deceduti, quindi la questione della sicurezza era anche allora molto importante. Per tale motivo, il Regio Decreto n. 2.716 del 1928 rese possibile l’organizzazione di un’istituzione, posta alle dipendenze dell’AASS, con lo scopo di assicurare la disciplina della viabilità, “proteggere e difendere il patrimonio stradale dello Stato contro le manomissioni, gli abusi e i danneggiamenti, provvedere alle informazioni concernenti lo stato delle strade e alla rapida segnalazione delle eventuali loro interruzioni, nonché prestare assistenza e soccorso automobilistico agli autoveicoli lungo le arterie di grande turismo”. 

Nel 1932 la Milizia della Strada contava 31 ufficiali e 304 automezzi, in gran parte composti da motociclette, su una rete stradale di circa 21.000 Km; a quella data avevano fatto già 151.795 contravvenzioni, per un importo di 3.549.725 lire. 

La Milizia della Strada, inizialmente definita “Specialità della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale”, era composta da un comando centrale e da cinque ispettorati siti a Milano, Bologna, Terni, Roma e Bari, dai quali dipendevano diciannove reparti. Il suo motto era Tege et rege (“Proteggi e dirigi”). Il personale vestiva una uniforme grigio-verde e aveva in dotazione un casco di cuoio nero con bordo imbottito per il servizio in motocicletta

Già dal 1930 il Corpo fu riconosciuto equivalente a quello di leva e così divenne molto ambito per piloti e motociclisti dell’epoca, che avevano la possibilità di allenarsi durante il lavoro. Prestarono infatti servizio nella Milizia della Strada grandi nomi come Omobono Tenni, Dorino Serafini e Ugo Prini. Si creò anche un’attività sportiva interna al Corpo, il Campionato Motociclistico della Milizia, che si svolgeva in un’unica gara annuale, seguitissima dal pubblico e dalla stampa per l’impressionante numero di partecipanti d’alto lignaggio sportivo.

Sul fronte bellico, oltre il confine italiano, la Milizia della Strada partecipò ad azioni operative in Spagna, in Grecia e Russia, ottenendo brillanti risultati. Dopo la caduta del fascismo e la costituzione della Repubblica Italiana, e dopo lo scioglimento dell’AASS, nel 1944, il Corpo della Milizia della Strada confluì nel 1947 nella Polizia Stradale.

NOTE

Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell’Anas 1928-2010, Milano, Alinari – Il Sole 24 Ore, 2010;

 

“La Milizia della Strada nella relazione del console Leonardi ai Capo dei Governo” – R.A.C.I. Giornale Ufficiale del Reale Automobile Club d’Italia – 1931, n. 20