1914

Strade e ferrovie nella Grande Guerra

Colonna di autocarri durante la prima guerra mondiale  [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Colonna di autocarri durante la prima guerra mondiale [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Ponte distrutto durante la prima guerra mondiale  [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Ponte distrutto durante la prima guerra mondiale [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]

Durante la Grande Guerra gran parte dei soldati, degli armamenti e delle vettovaglie arrivarono in treno, che in quel periodo aveva ancora una sorta di monopolio dei trasporti su lunghe e medie distanze. Per supportare il fronte, furono realizzati alcuni nuovi tronchi ferroviari, poi in parte riutilizzati per servizio viaggiatori nel dopoguerra. Ma soprattutto fu costruita una rete di ferrovie smontabili “decauville”, che misuravano circa 200 km al momento della ritirata sul Piave.

La guerra 1914-18 conobbe tuttavia una novità nei veicoli e nelle infrastrutture, dato che furono presenti per la prima volta gli autoveicoli in un conflitto di grande estensione, soprattutto i camion. Il ruolo delle strade e dei camion, che integravano il servizio dei treni, si rivelò molto importante in funzione logistica.

Nelle zone di montagna, dove non arrivavano i treni, fu realizzata un’organizzazione dei rifornimenti complessa. Colonne di 20-30 autocarri carichi di viveri, vini, generi di conforto, materiali da costruzione, arrivavano dietro al fronte. Autocarri di diverse dimensioni erano organizzati in sezioni di 22 veicoli, al comando di un ufficiale subalterno. 

Numerose automobili servivano per il trasferimento di ufficiali superiori, vi erano inoltre motociclette porta-ordini, trattori per trasporto materiali pesanti, veicoli di altri tipi secondo le esigenze del servizio da svolgere.

Per arrivare al fronte, dunque, oltre ai tradizionali muli, che si rivelarono comunque predominanti, furono presenti i mezzi a motore. 

Per consentire il passaggio degli autoveicoli, numerose strade furono costruite, anche in forte pendenza, per superare i margini degli altipiani e consentire ai motori di salire verso le retrovie del fronte. Le strade dovettero essere costruite, spesso adattando i precedenti sentieri, mantenute e anche sgombrate dalla neve in inverno. 

Un caso significativo di nuova infrastruttura, dedicata tuttavia ai vecchi mezzi di trasporto, fu la strada delle 52 gallerie (o strada della Prima Armata), costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio, fra Bocchetta Campiglia (1.216 m) e le porte del Pasubio (1.934 m) attraversando il versante meridionale del monte, situato al riparo dal tiro dell’artiglieria austro-ungarica, con guglie, gole profonde e pareti rocciose verticali. Lunga 6,5 km, per 2,3 km era in galleria. La larghezza media di 2,50 metri, permetteva il transito contemporaneo di due muli con le relative salmerie. La pendenza massima della strada raggiungeva il 22%.