1970

Gli anni di piombo e il “caso Moro”

Il corpo di Aldo Moro ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, in via Caetani a Roma (fonte: Ansa, La strada racconta, 2018)
Il corpo di Aldo Moro ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, in via Caetani a Roma (fonte: Ansa, La strada racconta, 2018)

Nel dicembre del 1969 una bomba esplosa all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana a Milano, provocò 17 morti e decine di feriti. Questo attentato, poi giudicato di matrice neofascista, innescò una serie di eventi drammatici, come la morte di Giuseppe Pinelli (Milano, 1928 – 1969) e l’omicidio di Luigi Calabresi (Roma, 1937 – Milano, 1972). Iniziavano gli “anni di piombo”.

A un anno più tardi risalgono i primi attentati rivendicati dalle Brigate Rosse, un’organizzazione votata alla lotta armata, che nacque anche da una costola del movimento studentesco trentino, a opera di Renato Curcio (Monterotondo, 1941) e Mara Cagol (Trento, 1945 – Melazzo, 1975). Per oltre quindici anni l’Italia fu insanguinata da attentati e scontri armati che determinarono una miriade di eventi tragici. 

Gli eventi più drammatici, negli anni ‘70, furono la strage del treno Italicus, quella di Piazza della Loggia a Brescia, nonché il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse

Aldo Moro (Maglie, 1916 – Roma, 1978), presidente ed esponente storico della Democrazia Cristiana (DC), venne rapito nei pressi della propria abitazione il 16 marzo 1978, nell’ambito di uno scontro a fuoco ricordato come “strage di via Fani”, nel quale persero la vita cinque agenti delle Forze dell’Ordine. Accadeva proprio nel giorno in cui il nuovo Governo guidato da Giulio Andreotti (Roma, 1919 – 2013) stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia.

Durante i 55 giorni di prigionia, Moro fu sottoposto a un processo politico da parte del “tribunale del popolo” e fu reso oggetto, da parte delle Brigate Rosse, di un tentativo di patteggiamento con lo Stato italiano, per il quale sarebbe stato rilasciato in cambio di prigionieri. La trattativa fallì e Moro fu ucciso. Il corpo fu fatto ritrovare in una Renault 4 rossa, in Via Michelangelo Caetani, a Roma: a metà strada fra quelle che erano le sedi della Democrazia Cristiana (Piazza del Gesù) e del Partito Comunista Italiano (Via delle Botteghe Oscure).