2002

C’era una volta l’Euro

La scultura raffigurante il glifo dell'euro, di fronte all'ex palazzo della Banca centrale europea, a Francoforte sul Meno (fonte: Imagoeconomica)
La scultura raffigurante il glifo dell'euro, di fronte all'ex palazzo della Banca centrale europea, a Francoforte sul Meno (fonte: Imagoeconomica)

Attualmente adottato da 19 dei 28 paesi dell’Unione Europea, l’Euro è stato il prodotto di anni di accurata programmazione e meticolosi preparativi diretti verso l’attuazione dell’Unione economica e monetaria europea. Ben 140 anni dopo la nascita della lira (il 20 agosto del 1862), avvenuta grazie alla legge varata da Gioacchino Napoleone Pepoli (Bologna, 1825 – 1881) sull’unità monetaria, si realizzava nel 2002 il suo grande sogno di uniformare il sistema monetario in tutta Europa

Il 1° gennaio 1999 cominciava un periodo transitorio in cui l’Euro non era ancora in circolazione ma, diventato la valuta ufficiale dell’Unione Europea, poteva essere usato in tutte le forme di pagamento non fisiche (trasferimenti elettronici, titoli di credito). Il valore dell’euro è stato fissato a 1936,27 lire.

Restò una valuta “virtuale” fino al 1 gennaio 2002, quando entrò in circolazione sotto forma di denaro contante in dodici degli allora quindici stati dell’Unione. Venne informalmente detta “zona euro” (o anche “Eurozona” o “Eurolandia”) l’insieme degli stati membri dell’Unione Europea nei quali l’euro sostituiva ufficialmente la moneta locale. Le politiche monetarie dell’Eurozona erano regolate dalla Banca Centrale Europea (BCE), con sede a Francoforte sul Meno.  

Nei mesi successivi all’introduzione della moneta unica, alcune conversioni dei prezzi nei mercati italiani, soprattutto di beni alimentari e di consumo, apparivano distanti da quelle ufficiali; forti arrotondamenti di tariffe interessarono i servizi pubblici, in alcuni casi sembrava che 1 euro corrispondesse alle vecchie 1000 lire, riducendo quasi della metà il valore reale della moneta, una speculazione probabilmente dovuta allo scarso controllo dei mercati.

Il dibattito tra politici, economisti e accademici in merito alla bontà dell’introduzione della moneta unica è stata alimentato dalla grande crisi globale del 2008 e dalla crisi del debito europeo del 2010-2012 che ne è figlia, e ha visto coinvolti anche premi Nobel. “Un’unità politica può aprire la strada per un’unità monetaria. Un’unità monetaria imposta sotto condizioni sfavorevoli si dimostrerà una barriera per il raggiungimento dell’unità politica” sosteneva l’economista Milton Friedman (Brooklyn, 1912 – San Francisco, 2006), prevedendo l’esacerbarsi di tensioni politiche come effetto dell’introduzione dell’Euro.

La moneta unica ha portato tuttavia diversi benefici, in particolare eliminando rischi e costi di cambio, uniformando i prezzi in un’unica valuta e garantendo maggiore stabilità all’economia all’interno dell’eurozona. Le agevolazioni hanno interessato inoltre il commercio trans-frontaliero e hanno incrementato i viaggi e gli acquisti oltre il confine nazionale. Dopo il dollaro americano, l’euro è la valuta di maggiore importanza internazionale.

NOTE

europa.eu, Euro;
ilsole24ore.com, La moneta dell’Italia unita: dalla lira all’euro, 17 marzo 2011