1960

L’industria dell’automobile sportiva

Fiat Dino Coupé, con carrozzeria disegnata da Bertone
Fiat Dino Coupé, con carrozzeria disegnata da Bertone
Lamborghini Miura Spider
Lamborghini Miura Spider

La FIAT negli anni ‘60 cercò di soddisfare le diverse richieste degli automobilisti, producendo macchine che andavano dalle piccole cilindrate alle grandi berline e presentando i vari modelli con allestimenti berlina, giardinetta, coupé e spider.

Nel 1966 fu presentata la vettura più sportiva della gamma, la FIAT “Dino”, chiamata così dal nome di Alfredo Ferrari detto “Dino”, nata da un accordo tra la FIAT e la “Ferrari”, siglato per l’esigenza della casa di Maranello di sviluppare e montare più motori “Dino” possibile per ottenere l’omologazione nella Formula 2. La prima vettura marchiata FIAT era un modello spider a due posti, su disegno fatto da Pininfarina. Questa automobile smise di essere prodotta nel 1972, con un totale di 3000 unità realizzate.

Tale collaborazione nacque dalle difficoltà economiche in cui si trovava la Ferrari in seguito all’abolizione delle corse su strada, avvenuta dopo il disastro di Le Mans del 1955 e, in Italia, dopo la tragedia di Guidizzolo del 1957 – un grave incidente verificatosi durante la Mille Miglia. 

La casa automobilistica di Maranello era stata istituita ufficialmente nel 1947, quando uscì sul mercato la prima vettura marchiata Ferrari, la “125 S”, che vinse la sua prima gara al Gran Premio di Roma. Da allora la Ferrari ha ottenuto sui circuiti e sulle strade di tutto il mondo oltre 5.000 vittorie.

Nel maggio del 1963, grazie a Ferruccio Lamborghini (Renazzo, 1916 – Perugia, 1993) che nel primissimo dopoguerra aveva creato una fabbrica di trattori, nacque la Automobili Ferruccio Lamborghini. Secondo il volere del suo fondatore, l’azienda avrebbe creato automobili sportive con le quali fare concorrenza alla Ferrari. Il primo modello fu prodotto in tutta fretta: era necessario essere presenti al più importante appuntamento dell’epoca, il salone dell’auto di Torino, fissato per il novembre di quell’anno. In questa importante occasione fu presentata la “350 GTV”, come prototipo, al prezzo di 5.800.000 lire, che non ebbe successo, probabilmente a causa dello stile troppo avveniristico, rimanendo un esemplare unico e invenduto. 

Nel frattempo venne sviluppato un progetto, destinato a diventare lo spartiacque tra la vecchia e la nuova generazione di auto sportive: la “Miura”, presentata al Salone di Ginevra del 1966, che conquistò il pubblico. Al suo debutto la Miura era l’auto più veloce del mondo: con una velocità massima di 280 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi stabilì nuovi standard nel settore delle auto sportive.