1989

Il crollo del Muro di Berlino e la dissoluzione dell’URSS

Discorso di Reagan a Berlino nel 1987
Discorso di Reagan a Berlino nel 1987
09/11/1989, la caduta del Muro di Berlino (Euronews)
09/11/1989, la caduta del Muro di Berlino (Euronews)
Parte del Muro di Berlino ancora in piedi (fonte: Imagoeconomica)
Parte del Muro di Berlino ancora in piedi (fonte: Imagoeconomica)

Al termine del secondo conflitto mondiale, l’accordo fra le potenze vincitrici sancì la compresenza di due stati tedeschi: la Repubblica Federale di Germania, con capitale Bonn, e la Repubblica Democratica Tedesca (detta anche DDR, o Germania dell’Est) la cui capitale, Berlino, rientrava per una metà nella repubblica dell’Est, filo-sovietica, e per l’altra metà, pur essendo inglobata fisicamente nella DDR, nell’area di influenza delle potenze vincitrici occidentali, in quanto enclave ripartita tra Francia, Gran Bretagna e USA. Questa situazione fu sancita dalla costruzione del Muro di Berlino, iniziata il 12 agosto 1961: una cinta muraria fortificata che doveva impedire il passaggio a ovest dei cittadini.

Tutti i Paesi del Patto di Varsavia avevano le frontiere interdette al passaggio a occidente (la cosiddetta “cortina di ferro”) e il muro costituì il punto visivamente e simbolicamente più evidente di questo divieto, venendo a essere una sorta di icona che segnò un’epoca. Circa duecento cittadini orientali persero la vita nel tentativo di scappare all’ovest scavalcandolo.

Così, mentre nell’Europa occidentale il flusso economico e i diritti dei cittadini si stavano ormai stabilizzando, in Unione Sovietica la situazione era rimasta più o meno invariata sin dall’avvento di Stalin. 

Con Michail Gorbaciov (Privol’noe, 1931), segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991, si diede avvio al processo della Perestrojka, ovvero della “ricostruzione”, attraverso riforme economiche, politiche e sociali. 

A seguito delle politiche di disgelo da parte dell’Unione Sovietica di Gorbaciov che sancirono la fine della Guerra Fredda, nel 1989 le frontiere verso l’occidente furono aperte in molti Paesi precedentemente appartenenti al Patto di Varsavia. 

A Berlino il concentrarsi della popolazione, ansiosa di spostarsi, e un equivoco sul procedimento di concessione dei permessi fecero sì che il 9 novembre 1989 una folla immensa invadesse le strade, costringendo le Forze dell’Ordine a consentire il passaggio in massa all’Ovest

Nei giorni successivi si assistette a scene di scavalcamento in massa, il muro fu demolito e si avviò il processo di riunificazione della Germania. Del Muro di Berlino oggi rimane appena il ricordo in poche parti integre, a costituire una sorta di reperto archeologico del tempo della Guerra Fredda

Gorbaciov fu insignito, nel 1989, della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace. È attualmente l’unico ex-segretario del PCUS ancora vivente.