1949

Le automobili e i primi sistemi di sicurezza

FIAT Topolino 500 B, 1948 (fonte: netcarshow.com)
FIAT Topolino 500 B, 1948 (fonte: netcarshow.com)
Nash Airflyte Ambassador, 1950
Nash Airflyte Ambassador, 1950

Durante il Secondo Conflitto Mondiale la FIAT ridusse drasticamente la produzione di autovetture per dedicarsi alla costruzione di veicoli commerciali richiesti dell’industria bellica; proprio per questo gli impianti subirono gravissimi danni in quanto presi di mira dai bombardamenti nemici che volevano annientare i luoghi di produzione delle attrezzature militari della Penisola.

Solo nel 1948, grazie agli aiuti stanziati dal piano Marshall, terminarono i lavori di ricostruzione degli stabilimenti e riprese a pieno regime la produzione di autovetture. Da quell’anno l’industria italiana della carrozzeria automobilistica conobbe uno dei suoi periodi più fertili, tanto da fare scuola e dettare legge al design automobilistico mondiale. Alla fine di giugno dello stesso anno nacque infatti la FIAT 500 B che differiva dalla precedente soprattutto per una modifica al sistema di distribuzione del motore, cambiamento che comporterà un notevole guadagno di potenza. 

Dopo soli tre mesi, in settembre, venne immessa sul mercato la prima station wagon italiana prodotta in serie: la 500 B “Giardiniera” che, sulla meccanica della 500 B da poco uscita, montò una carrozzeria molto originale, caratterizzata dalle fiancate in legno. La macchina offriva un’abitabilità di 4 posti reali e un discreto bagagliaio. 

Contemporaneamente anche i modelli superiori subirono dei cambiamenti e delle migliorie: della FIAT 1100 e della 1500, presentate nel settembre 1949 alla Fiera del Levante di Bari, fu modificata l’estetica, con la scomparsa della ruota di scorta esterna, ora alloggiata in un apposito vano accessibile dall’esterno e perfettamente integrato nella parte posteriore della carrozzeria. Altre modifiche riguardarono i paraurti, che furono irrobustiti, e l’adozione del comando del cambio con leva al volante, secondo la moda imperante negli Stati Uniti.

In questi anni fecero la loro comparsa anche i primi sistemi di sicurezza sulle automobili. Nel 1949 l’americana Nash Ambassador, berlina a due e quattro porte, tra le vetture più prestigiose realizzate dalla casa automobilistica statunitense, fu la prima automobile di serie a essere equipaggiata con cinture di sicurezza, nella versione meno sofisticata a due punti. Si dovettero attendere dieci anni e diversi tentativi per assistere al debutto della cintura di sicurezza moderna, quella a tre punti, diffusa oggi su tutte le autovetture.