2011

La crisi d’oltreoceano approda in Italia

Strada statale 9 Via Emilia, Ponte sul fiume Po - 150° anniversario dell'Unità d'Italia (2011, Archivio storico Anas)
Strada statale 9 Via Emilia, Ponte sul fiume Po - 150° anniversario dell'Unità d'Italia (2011, Archivio storico Anas)

La crisi economica che investì gli Stati Uniti d’America nel 2008 non tardò a contagiare l’economia europea. Dal 2011, in particolare, la situazione divenne piuttosto critica, tanto da far temere il possibile default di alcuni Stati europei. Il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo (PIL) si avvicinò al 100%, i valori più alti dal secondo dopoguerra. Le misure di austerity e fiscali adottate da vari Paesi, tra cui l’Italia, furono estremamente pesanti e richiesero tempi lunghi per il risanamento.  

In Italia la difficile situazione economica e sociale portò alle dimissioni del governo presieduto da Silvio Berlusconi (Milano, 1936), il 12 novembre 2011.  

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (Napoli, 1925) incaricò Mario Monti (Varese, 1943) di formare un nuovo governo tecnico con il compito di stabilizzare l’economia. Vennero varate la riforma del sistema pensionistico (riforma Fornero) e varie misure si spending review. Persa la maggioranza, Monti si dimise il 21 dicembre 2012.

Nel frattempo il Movimento 5 Stelle, fondato da Beppe Grillo (Genova, 1948), diventò una delle forze politiche principali del Paese, ottenendo quasi il 25% dei voti alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013. Contemporaneamente tutte le altre forze politiche subirono un brusco calo di consensi. Nell’aprile 2013 si formò il Governo Letta, sostenuto da PdL, PD, Con Monti per l’Italia. Per la prima volta nella storia andò al governo una donna afro-italiana di origine congolesi, Cécile Kyenge (Kambove, 1964), come Ministro per l’Integrazione. 

Il governo ebbe vita breve e nel febbraio 2014 fu nominato presidente Matteo Renzi (Firenze, 1975), segretario del PD, che varò la riforma del lavoro (Jobs Act), la “buona scuola”, la legge sulle unioni civili e il piano infrastrutturale “Connettere l’Italia”. Poco dopo, Napolitano si dimise e venne eletto alla Presidenza della Repubblica Sergio Mattarella (Palermo, 1941), fratello di Piersanti ucciso dalla mafia. 

La pesante sconfitta subita al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 determinò le dimissioni di Renzi,seguite dall’incarico affidato da Mattarella a Paolo Gentiloni (Roma, 1954), già Ministro degli Esteri; il suo governo è rimasto in carica fino alle nuove elezioni di marzo 2018.

A seguito delle elezioni e dell’accordo di governo tra M5S e Lega, il 31 maggio 2018 il presidente Mattarella ha dato l’incarico di formare il governo al giurista Giuseppe Conte (Volturara Appula, 1964). Il nuovo esecutivo ha come vicepresidenti Luigi Di Maio (Avellino, 1986) e Matteo Salvini (Milano, 1973) e nel ruolo di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli (Soresina, 2 agosto 1974).