1928

Pio Calletti

 Ing. Pio Calletti sulla rivista RACI, 15 luglio 1928 (fonte: ACI)
Ing. Pio Calletti sulla rivista RACI, 15 luglio 1928 (fonte: ACI)
Strada statale 2 “Via Cassia”, tratto Roma-Viterbo, 1932 (Archivio storico Anas)
Strada statale 2 “Via Cassia”, tratto Roma-Viterbo, 1932 (Archivio storico Anas)
Strada statale 2 “Via Cassia”, tratto Roma-Viterbo, dopo lavori di rettifica e “depolverazione”, 1932 (Archivio storico Anas)
Strada statale 2 “Via Cassia”, tratto Roma-Viterbo, dopo lavori di rettifica e “depolverazione”, 1932 (Archivio storico Anas)

Pio Calletti (Forlì, 1874 – Roma, 1947), soprannominato “il conte” per le sue ascendenze aristocratiche, fu il primo Direttore Generale dell’AASS, dalla sua fondazione fino al 1939. Fu lui che diede all’Azienda l’orientamento che essa mantenne fino allo scioglimento nel 1944 : la tendenza al rifiuto di una rischiosa politica di nuove costruzioni e la concentrazione sulla sistemazione, il potenziamento e la manutenzione del patrimonio stradale esistente

Laureato in ingegneria, dopo la prima guerra mondiale divenne Capo dell’Ufficio Speciale del Tevere e Agro Romano, per poi essere nominato Provveditore alle opere pubbliche della Sicilia (1925-1928), prima di passare alla guida dell’AASS. 

Negli anni da direttore, dal 1928 al 1939, Calletti trasformò l’aspetto del territorio italiano da un polveroso reticolo di strade polverose d’estate e fangose d’inverno a un paesaggio moderno di strade asfaltate e case cantoniere, attraverso operazioni di “de-polverazione”, rettificazione dei tracciati e adeguamento della segnaletica. 

Nel 1930 Calletti divenne membro del CNR, dal 1937 Presidente del Comitato dell’Ingegneria e inoltre dal 1931 al 1941 rivestì la carica di Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Nella rivalità iniziale tra AASS e Ferrovie dello Stato per le politiche di sviluppo infrastrutturale, Calletti fu un convinto sostenitore della collaborazione con le Ferrovie e riuscì a evitare di coinvolgere l’Azienda Autonoma nella realizzazione dei nuovi grandi progetti voluti dal regime – le autostrade – e a farli realizzare da società private appositamente costituitesi che avevano una convenzione con lo Stato per la gestione per 50 anni delle autostrade.

La politica portata avanti da Calletti in Italia venne però rovesciata nell’Africa Orientale Italiana, dove l’AASS non riuscì a sottrarsi alla direttiva che imponeva la realizzazione della nuova rete stradale dei territori occupati

Senatore del Regno dal 1939, Presidente della Commissione interministeriale per l’approvazione dei piani regolatori particolareggiati dell’Urbe e Membro della Commissione degli affari dell’Africa Italiana, tra il 1941 e il 1943 Calletti fece parte del Governo in qualità di Sottosegretario dei Lavori Pubblici, collaborando con le Ferrovie dello Stato, di cui era anche membro del consiglio di amministrazione. 

Fascista della vigilia”, come recita una medaglia d’epoca coniata in suo onore, egli fu dichiarato decaduto dall’Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il Fascismo il 21 ottobre 1944, con sentenza definitiva della Cassazione pronunciata nel 1948, quando Calletti era già scomparso.

NOTE

Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell’Anas 1928-2010, Milano, Alinari – Il Sole 24 Ore, 2010;
senato.it, Pio Calletti

 

“Il Consiglio d’Amministrazione dell’A. A. S. S.” – R.A.C.I. Giornale Ufficiale del Reale Automobile Club d’Italia – 1928, n. 24