1922

Piero Puricelli

1922 - Un primato tutto italiano

Pubblicità della “Società Anonima Puricelli strade e cave” (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)
Pubblicità della “Società Anonima Puricelli strade e cave” (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)
Piero Puricelli (fonte: Archivio Storico Fondazione Fiera Milano)
Piero Puricelli (fonte: Archivio Storico Fondazione Fiera Milano)
5 ottobre 1924, la prima pagina della Domenica del Corriere riporta l’immagine dell’inaugurazione della Milano-Laghi (fonte: “1898-1998 Cento anni di Strade”, La Fiaccola, 1998)
5 ottobre 1924, la prima pagina della Domenica del Corriere riporta l’immagine dell’inaugurazione della Milano-Laghi (fonte: “1898-1998 Cento anni di Strade”, La Fiaccola, 1998)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi, stazione di Milano (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi, stazione di Milano (Archivio storico Anas)

Piero Puricelli (Milano, 1883 – 1951), nominato Conte di Lomnago e definito da D’Annunzio “maestro di vie nuove”, fu un imprenditore di costruzioni stradali e industriali. Introdusse per la prima volta la distinzione fra tipologie di strade in base alla velocità di scorrimento. L’idea di costruire la prima autostrada venne proposta da Puricelli al Touring Club, l’11 marzo 1922, e poi a Mussolini nel novembre dello stesso anno, pochi giorni dopo la Marcia su Roma.

Per la sua realizzazione fondò nel 1921 la prima società autostradale italiana denominata Società Anonima Autostrade (SAA), che resistette fino alla crisi economica del 1929. A essa il governo affidò la concessione della costruzione e dell’esercizio di quella che avrebbe rappresentato il primo esempio al mondo di autostrada a pedaggio: l’Autostrada dei Laghi. Era il 21 ottobre del 1924 quando una Lancia Trikappa guidata da Piero Puricelli con al fianco il re Vittorio Emanuele III inaugurava quella che oggi si chiama A8, la Milano-Varese. 

Nel 1922 l’ingegnere lombardo aveva progettato insieme ad Arturo Mercanti, direttore dell’Automobile Club di Milano (ACI), e all’ingegnere Alfredo Rosselli, l’Autodromo di Monza. 2.000 lavoratori, fra dirigenti e manovali, in 110 giorni portarono a termine l’intero circuito, il terzo più vecchio al mondo tra quelli permanenti, dopo Indianapolis (USA) e Brooklands (UK).

Direttore dei lavori per altre tratte a scorrimento veloce come l’Autostrada Firenze-Mare, la Bergamo-Milano, l’Autostrada di Pompei, la Roma-Ostia e la Padova-Mestre, la fama di Piero Puricelli superò i confini nazionali e fu appellato come “l’uomo dei record” per le sue opere pionieristiche costruite in tempi brevi. Nel 1930 fece parte del team che realizzò la rete autostradale in Germania e in seguito ipotizzò un sistema integrato di arterie a livello europeo lungo 17.000 km: una novità tecnica assoluta paragonabile, per la sua unicità, alla rete di strade ferrate. Il progetto non si realizzò a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.  

Ingegnere capace e valente, costruttore, ideatore di aziende e realizzatore, ma anche dedito a motivi culturali, sociali, di vita umana, Puricelli fu un uomo completo, che non si prodigò solo nel suo settore di competenza, le strade, ma diede tanto anche alla Fiera di Milano, all’Istituto dei ciechi e ad altre attività, che lo portarono a essere nominato Senatore del Regno nel 1929 e conte di Lomnago nel 1940.  

NOTE

Biffignandi D., La prima autostrada del mondo: settant’anni fa il primo colpo di piccone della Milano-Laghi, Museo dell’Automobile, 2003
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)

Il “visionario delle strade veloci”, Piero Puricelli, fu noto per la prima autostrada del mondo, la Milano-Varese. Nel 1920 l’ingegnere si rese conto che per andare incontro alle future esigenze delle macchine bisognava cambiare l’idea di strada: servivano tracciati per prestazioni di maggiore velocità e portata e con una maggiore garanzia di sicurezza per gli utenti.

Partì quindi studiando le strade provinciali lombarde, nel dettaglio quelle che collegavano Milano e Varese con le località turistiche dei laghi. 

Nel gennaio del 1922 Puricelli presentò la sua relazione per “L’Autostrada dei Laghi” all’Automobile Club di Milano, assegnando una specifica denominazione al nuovo tracciato da lui ideato: autostrada. Nel giro di poche settimane il Touring istituì un Comitato scientifico, il quale approvò all’unanimità il progetto dell’ingegnere l’11 marzo dello stesso anno. 

L’idea di questo nuovo tratto stradale riprendeva il modello delle ferrovie, caratterizzate da tracciati con raggi di curvatura molto ampi e cambi di pendenza graduali e limitati. Ovviamente, il corpo stradale fu coronato con il nastro asfaltato al posto dei binari. Si trattava di una vera invenzione, poiché Puricelli esortava a non “costringere il traffico a motore nelle angustie di un sistema stradale rimasto approssimativamente all’epoca dei carriaggi e delle salmerie napoleoniche”(Biffignandi D., 2003), ma piuttosto a eguagliare la rete ferroviaria europea con un sistema di comunicazioni autostradali pari ai bisogni dell’epoca.

Sempre nel 1922 si concordò la necessità di costituire per l’occasione un Ente che provvedesse allo sviluppo del progetto e alla gestione dell’impianto e dell’esercizio della nuova strada, così come accaduto per le concessioni ferroviarie, secondo le quali il concessionario si impegnava a costruire l’infrastruttura e a gestirla in cambio della riscossione dei biglietti per il treno e dei pedaggi per l’autostrada. Alla fine del periodo di concessione, lo Stato ne diventava proprietario. Puricelli fu entusiasta della formula, e formò subito un Ufficio Tecnico per gli studi di fattibilità. Suo malgrado questa iniziativa economica fu fallimentare e col tempo le autostrade puricelliane dovettero confluire all’Azienda Autonoma Statale della Strada (AASS).

In definitiva, il giovane ingegnere e imprenditore riuniva in sé due visioni del mondo: da una parte immaginava quello che ancora non esisteva, l’autostrada; dall’altra aveva dell’autostrada un concetto realistico e razionale, intravedendone i futuri sviluppi e la diffusione.

NOTE

Biffignandi D., La prima autostrada del mondo: settant’anni fa il primo colpo di piccone della Milano-Laghi, Museo dell’Automobile, 2003