1954

La prima diretta televisiva RAI

Fulvia Colombo, prima annunciatrice della televisione italiana (fonte: Ansa, La Strada racconta, 2018)
Fulvia Colombo, prima annunciatrice della televisione italiana (fonte: Ansa, La Strada racconta, 2018)
Mike Bongiorno, la valletta Maria Giovannini e Gianluigi Marianini in
Mike Bongiorno, la valletta Maria Giovannini e Gianluigi Marianini in "Lascia o raddoppia" del 28 marzo 1956

Nel 1954 iniziarono per la prima volta in Italia le trasmissioni via etere di tipo televisivo. La RAI, che trasmetteva radiofonicamente su Programma Nazionale e Secondo Programma in modulazione di ampiezza (AM) e Terzo Programma in modulazione di frequenza (FM), inaugurò il Programma Nazionale (ora RAI 1) in video.

I principali trasmettitori di segnale erano a Roma, Milano, Napoli, Torino e sul monte Peglia, in modo da cercare di coprire il nord e centro Italia.

Inizialmente i programmi duravano quasi quattro ore, la pubblicità non esisteva. Le trasmissioni iniziavano alle ore 17.30 con “La Tv dei ragazzi”, s’interrompevano per riprendere con il telegiornale alle 20.45 e duravano sino alle 23.00. Un televisore nel 1955 costava 160.000 lire e l’abbonamento al servizio 12.500 lire, quindi non era alla portata di tutti.

Il 19 novembre 1956 da un format americano, e grazie a un ex partigiano di origini americane, fu lanciata una delle trasmissioni che catalizzò l’attenzione italiana di quegli anni: Mike Bongiorno (New York, 1924 – Monte Carlo, 2009) portò sugli schermi italiani “Lascia o raddoppia?”. Visti i costi di cui sopra, i cinema interrompevano le proiezioni per mandare in onda la trasmissione, posizionando sui prosceni i piccoli televisori. Era un rito globale che portava, il sabato sera prima e il giovedì poi, gli italiani nei luoghi dove potevano assistere alla puntata. Tanti concorrenti sono rimasti nell’immaginario di questo programma, le gaffe mitiche del buon Mike e anche la partecipazione di Danny Kaye.

Dal 3 febbraio 1957 al 1 gennaio 1977 andò in onda una delle trasmissioni più longeve e più amate del programma nazionale, ovvero “Carosello”, che in principio iniziava alle 20:50 e finiva alle 21:00, ma poi fu spostato dopo il telegiornale, alle 20:30. Era confezionato come un contenitore di sketch comici legati a un prodotto commerciale che veniva presentato, ma soltanto nel “codino”, cioè dopo la gag. Divenne un programma cult e entrò a far parte di certe regole sociali che segnavano i ritmi quotidiani del tempo: molti di noi ricordano ancora la frase “Dopo Carosello i bambini vanno a letto”.