1924

L’Istituto Luce

Seconda sede dell'Istituto Luce, Mussolini alla posa della prima dell’edificio, 1937
Seconda sede dell'Istituto Luce, Mussolini alla posa della prima dell’edificio, 1937
Inaugurazione della seconda sede dell'Istituto Luce, 1937. Il gigantesco apparato scenografico raffigurante Mussolini dietro a una macchina da presa
Inaugurazione della seconda sede dell'Istituto Luce, 1937. Il gigantesco apparato scenografico raffigurante Mussolini dietro a una macchina da presa

All’indomani della Marcia su Roma Mussolini si assunse il compito di risollevare le sorti del cinema italiano: nel 1924 venne fondata L’Unione Cinematografica Educativa (Istituto Luce), una società di produzione e distribuzione dell’informazione cinematografica a controllo statale.

All’inizio l’organismo si chiamava Sindacato Istruzione Cinematografica (SIC), ed era nata come piccola impresa promossa dal giornalista Luciano De Feo per produrre e diffondere film educativi. Mussolini, intravedendo le potenzialità propagandistiche del nuovo mezzo, lo trasformò in un organismo sostenuto da vari enti, e nell’anno successivo lo istituì con qualità di ente morale di diritto pubblico

Nella prima fase storica l’Istituto mantenne sostanzialmente due linee guida: il tentativo didattico ed educativo, ovvero la diffusione della cultura, e l’intento di porsi al servizio del regime esaltandone le imprese. In concreto, Mussolini ottenne il monopolio dell’informazione cinematografica, e il fascismo impresse i caratteri identitari al nuovo organo tecnico, ricevendo in cambio, per mezzo dei cinegiornali, grande visibilità e una sorta di monumento celebrativo per immagini.  

Tra uno spettacolo e l’altro venivano proiettati brevi filmati (chiamati “Film Luce” dal pubblico) che mostravano i principali accadimenti di cronaca, spettacolo, eventi sportivi e politici. Si narrava la storia quotidiana e antropologica dell’Italia e degli italiani, il cammino verso la modernizzazione, le tradizioni della nazione, lasciando al di là della macchina da presa le classi povere e il sottosviluppo. Per i servizi stranieri si scambiavano notizie con le agenzie e le case di produzione di vari Paesi. L’Istituto Luce realizzò anche cortometraggi, mediometraggi, lungometraggi e, in una seconda fase, film di finzione. 

Nel 1927 nacque anche il cinegiornale, antesignano del telegiornale, proiettato in tutti i cinema d’Italia prima dei film. Esso fu trasmesso fino al 1945 e contribuì a delineare una cultura popolare comune, diffondendo nuovi modelli sociali di comportamento, raggiungendo anche quelle fasce della popolazione meno alfabetizzata. Il cinegiornale trasmetteva in gran parte notizie relative al Paese, tra cui i lavori di ammodernamento stradale, i rifacimenti architettonici, i collegamenti con le aree rurali, attività volte a celebrare il regime e la personalità del Duce; si trasmettevano anche notizie dell’estero, provenienti dalle attività svolte nelle colonie africane. Vi erano altresì approfondimenti culturali e d’intrattenimento.

Nella seconda metà del Novecento l’Istituto Luce ha perso il monopolio dell’informazione cinematografica. A partire dal 1962, diventata SpA, l’azienda ha visto al primo posto tra i compiti istituzionali quello della conservazione e del restauro del patrimonio cinematografico e fotografico ereditato.