1955

Riccardo Morandi

Autostrada Roma - Aeroporto di Fiumicino, Viadotto “Morandi” (Archivio storico Anas,2012)
Autostrada Roma - Aeroporto di Fiumicino, Viadotto “Morandi” (Archivio storico Anas,2012)
Autostrada Roma – Aeroporto di Fiumicino, illuminazione del viadotto sull’ansa del Tevere progettato da Riccardo Morandi (Archivio storico Anas)
Autostrada Roma – Aeroporto di Fiumicino, illuminazione del viadotto sull’ansa del Tevere progettato da Riccardo Morandi (Archivio storico Anas)
Lavori di realizzazione del viadotto Bisantis, a Catanzaro, progettato da Riccardo Morandi
Lavori di realizzazione del viadotto Bisantis, a Catanzaro, progettato da Riccardo Morandi

I ponti e i viadotti rappresentarono i temi più congeniali a Riccardo Morandi (Roma, 1902 – 1989), ma egli fu progettista anche di edifici e altre strutture civili. A guerra conclusa, la ricostruzione nazionale lo vide tra i più attivi realizzatori, specialmente di opere simbolo come il Ponte San Niccolò a Firenze (1948-1949) e il moderno Ponte Amerigo Vespucci sull’Arno (1955-1957).

Attivo già negli anni ‘20 negli interventi di ricostruzione successivi al disastroso sisma in Calabria, realizzò nel 1932 la sua prima opera per l’AASS, il ponte sul fiume Albenga nei pressi di Albinia sulla Via Aurelia. Le opere per le quali Morandi è conosciuto a livello internazionale sono tuttavia i grandi ponti e viadotti che progettò negli anni ‘50, durante la ricostruzione post-bellica.

L’ingegnere romano si dedicò allo studio e alla sperimentazione del calcolo e della tecnologia dei materiali, in particolare delle strutture cementizie; mise a punto un sistema di precompressione che porta il suo nome, realizzando così in seguito varie opere in calcestruzzo armato precompresso. Morandi, legato al filone del razionalismo costruttivo aperto dall’ingegneria ottocentesca, cercava un ideale equilibrio tra funzionalità, rigore della costruzione e qualità dell’immagine finale.

Accanto alla ricerca su strutture elastiche arcuate (1945-55), Morandi affrontò il problema della trave precompressa isostatica, in cui vi era coincidenza tra centro di pressione e posizione del cavo, e nell’ultimo periodo si interessò delle strutture a tenda e strallate, dove l’impalcatura si ancorava a cavi (gli stralli) ancorati a piloni (o torri) di sostegno.

Nella Roma moderna il genio di Morandi ha lasciato traccia nell’Aeroporto Leonardo Da Vinci, nell’edificio per il Centro dati dell’Alitalia alla Magliana, nell’originalissimo ponte strallato sull’ansa della Magliana lungo l’autostrada Roma-Fiumicino.

La sua firma è in alcune opere: per il Grande Raccordo Anulare, lo scavalcamento di viale Cristoforo Colombo che porta a Ostia Lido; il viadotto della via Olimpica su Corso Francia; il Ponte del Grillo sul Tevere. Numerose sono le opere di Morandi passate, dopo le fasi costruttive, alla proprietà e alla gestione dell’ANAS in tutta Italia.

NOTE

Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell’Anas 1928-2010, Milano, Alinari – Il Sole 24 Ore, 2010;
treccani.it, Riccardo Morandi