Grande Raccordo Anulare di Roma
Il Grande Raccordo Anulare di Roma è un’autostrada gratuita (A90) di circa 68 km, il cui tracciato si presenta come un anello intorno alla Capitale, con tre corsie per ogni senso di marcia e 33 uscite numerate, collocate in media ogni 2 km. Questa arteria stradale è fondamentale per la mobilità della Capitale, assolvendo la funzione di tangenziale esterna per il collegamento delle aree periferiche di Roma e consentendo agli automobilisti di raggiungere le diverse zone della città viaggiando esternamente all’area urbana. Inoltre, costituisce un raccordo autostradale con le grandi direttrici nazionali.
In realtà GRA, nome con cui è conosciuta questa autostrada, non è l’acronomio di Grande Raccordo Anulare, bensì è il cognome dell’ingegnere Eugenio Gra, direttore generale dell’Anas dal 1946 al 1952, che fu uno dei principali ideatori e sostenitori dell’opera. I lavori di costruzione di questa nuova arteria si avviarono nel 1948 e già nel 1951 fu inaugurato il primo tratto tra la Portuense e l’Appia. Sei anni più tardi circa il 60% dell’anello era pronto e percorribile. Con la Legge del Ministro Romita (1955) che varò il Piano Autostradale Nazionale, fu poi previsto che le quattro direttrici autostradali convergenti su Roma si attestassero sul Grande Raccordo Anulare.
Nel 1960, per i Giochi Olimpici di Roma, numerosi tratti del GRA risultavano aperti al traffico. Inoltre, fin da subito furono previsti i lavori di potenziamento e nel giro di pochi anni furono messi in cantiere vari raddoppi di corsia. Nel 1962 fu inaugurato il primo tratto a 4 corsie con caratteristiche autostradali, tra Via Salaria e Via Tuscolana. Nel 1970 l’anello fu completato con l’ultimazione dei tronchi che creavano un collegamento tra l’Aurelia e la Cassia e tra quest’ultima e la Flaminia. Il 14 maggio del 1979, con il Decreto Ministeriale, il GRA divenne a tutti gli effetti “Autostrada del Grande Raccordo Anulare”.
Il GRA fu sottoposto negli anni a varie opere di ammodernamento e ampliamento anche in occasione di grandi eventi pubblici come i Mondiali di Calcio del 1990 poi e il Giubileo del 2000.
Alla fine degli anni ’80 fu inaugurata la bretella autostradale Fiano-San Cesareo, la quale, anche se non direttamente collegata alla viabilità del GRA, aveva un’importanza strategica poiché abbreviava la distanza tra Firenze e Napoli ed evitava di riversare il traffico proveniente da nord sul tratto orientale del raccordo.
I lavori per l’aggiunta della terza corsia ebbero inizio nel 1983 specificatamente per gli svincoli della A91 Roma-Fiumicino e di Casal Lumbroso (quadrante ovest e sud-ovest del GRA). Negli anni ‘90 proseguirono i lavori per gli svincoli di Via Nomentana e di Via Prenestina (quadrante nord-est ed est del GRA); infine, fra gli svincoli di Via Ardeatina e Via Pontina (quadrante sud del GRA). Al termine di questa prima fase di lavori, nel 1997, la terza corsia era presente su circa il 50% dell’estensione dell’intero GRA. La sua costruzione fu un’occasione per affiancare alla strada aree di servizio e distributori di carburante. Durante gli ampliamenti fu infatti prevista l’area di servizio Pisana, la prima a essere inaugurata.
Il Giubileo del 2000 fu un’occasione per continuare i lavori di allargamento e miglioramento del GRA: si riuscirono a raggiungere i 50 km con almeno tre corsie, senza discontinuità. I tratti interessati furono quelli fra Casal Lumbroso e Via Aurelia (quadrante ovest), fra Via Prenestina e Via Tuscolana (quadrante est e sud-est), fra Castel Giubileo e Via Nomentana (quadrante nord). Fra gli svincoli di Via Tuscolana e Via Laurentina fu realizzata una doppia galleria sotto la via Appia Antica, restituendo continuità monumentale all’antica arteria. I lavori interessarono anche il tratto del GRA compreso fra Via Laurentina e l’A91 Roma-Fiumicino dove fu necessario costruire un nuovo ponte sul Tevere.
I lavori per la terza corsia si conclusero con il programma del Quadrante Nord Ovest (tra l’Aurelia e la Flaminia). Nel 2008 il 97% del GRA era a tre corsie per ciascuna carreggiata. Nel 2011, con l’apertura della Galleria Cassia in carreggiata interna, i lavori sono stati conclusi sull’intero tracciato.
Nel 2013 il Grande Raccordo Anulare è stato protagonista del documentario “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi, presentato alla 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dove si è aggiudicato il Leone d’oro al miglior film. Sacro GRA documenta, senza interviste o commenti di voci fuori campo, la vita di persone e famiglie che vivono in prossimità dell’autostrada.
Il 6 marzo 2017 è stato presentato a Roma GRAArt, un progetto di street art che interessa il Grande Raccordo Anulare e promosso da Anas con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Sulle pareti di sottopassi e rampe sono stati dipinti dei murales che rappresentano i miti della Roma antica e contemporanea, in un ideale percorso a tappe. Scopo dell’iniziativa è valorizzare questa grande arteria che cinge Roma, di fondamentale rilevanza strategica e funzionale, che mette in connessione il centro con le periferie. Ideato da David Diavù Vecchiato, noto esponente della Urban art in Italia e fondatore di MURo (il Museo di Urban Art di Roma), i primi murales sono stati realizzati da 10 artisti internazionali di arte urbana. Altri murales sono in corso di realizzazione. Per tutti i dettagli, è online il sito web del progetto www.graart.it