1919

La rete stradale dopo la Grande Guerra

La ricostruzione dopo la prima guerra mondiale [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
La ricostruzione dopo la prima guerra mondiale [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
La ricostruzione dopo la prima guerra mondiale [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
La ricostruzione dopo la prima guerra mondiale [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Campania, tratto stradale ad Aversa (Archivio storico Anas)
Campania, tratto stradale ad Aversa (Archivio storico Anas)
 Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)
Autostrada Milano-Laghi (Archivio storico Anas)

Alla fine della guerra l’Italia cadde in una profonda crisi politica e sociale. Molte industrie divennero improvvisamente inattive, ci fu la svalutazione della lira e si verificò l’aumento del costo della vita. Gran parte delle infrastrutture andarono distrutte, le strade che una volta collegavano nazioni divennero barriere, i ponti erano rovinati o crollati, i camion e vagoni rovesciati lungo le strade erano la testimonianza di tanti cammini umani interrotti. 

Insieme alla pace si cominciarono a ricostruire strade che ricucivano regioni, Stati e culture. Nel 1923 il Regio Decreto n. 2506, intitolato “norme per la classifica e manutenzione delle aree pubbliche”, modificò la classificazione delle strade pubbliche ripartendole in cinque classi: strade di competenza dello Stato; strade di competenza statale e provinciale; strade provinciali; strade comunali; strade militari di competenza dello Stato. 

Le crescenti esigenze socio-economiche e il diffondersi di nuovi mezzi di trasporto rendevano necessario trasformare le sedi del traffico con collegamenti più diretti, secondo tracciati razionali e agevoli. Piero Puricelli, grande imprenditore di costruzioni stradali e industriali, introdusse il concetto di autostrada, ovvero l’idea, del tutto nuova, di creare delle grandi strade da riservare al solo traffico automobilistico: strade a pedaggio, in concessione cinquantennale, ideate e costruite per un traffico veloce. Il pedaggio sarebbe servito a rimborsare l’investitore privato delle spese di costruzione, esercizio e manutenzione. Questo criterio si contrapponeva a quello, fino ad allora dominante, della strada aperta al pubblico transito senza discriminazione dei vari tipi di veicoli. 

Già nel 1921 Puricelli riuscì a far dichiarare “di pubblica utilità” alcuni dei suoi progetti, e quindi poté cominciare a realizzarli, dopo l’esproprio delle proprietà immobiliari sui terreni necessari alla costruzione. Nel 1924 fu inaugurato il primo tratto di autostrada d’Italia e del mondo,  la Milano-Laghi. Iniziava la prima generazione di autostrade, che sarebbe terminata con la seconda guerra mondiale.

NOTE

Anas, Roads in Italy from Unification to the Present, 1861-1987, 1987;
Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell’Anas 1928-2010, Milano, Alinari – Il Sole 24 Ore, 2010;
Lamberti A., Le strade in Italia: dalle origini all’Autostrada del sole, in leonardo.it