Via Cassia: un’antica "area di servizio" romana
Nel novembre del 1979, durante i lavori di ampliamento della sede stradale della Via Cassia (allora di competenza ANAS) nella Valle di Baccano, venne alla luce un tratto del basolato dell’antica omonima via consolare romana, insieme ai resti di un’antica stazione di sosta, edificata in età augustea e rimasta in uso fino al V secolo d.C. La strada, in età romana, passava per il centro di Vacanas attraversando la valle di origine vulcanica, occupata anticamente da un bacino lacustre, bonificato poi dalla famiglia Chigi nel 1838.
Gli scavi furono condotti a partire dal 1981 dalla Soprintendenza archeologica per l’Etruria Meridionale in collaborazione con ANAS. Il complesso, composto di un impianto termale e di una serie di tabernae (esercizi commerciali) precedute da un portico e accessibili dalla via consolare mediante brevi rampe basolate, si rivelò essere la Mansio ad Vacanas/Baccanas, segnalata dagli itinerari antichi – la Tabula Peutingeriana e l’Itinerarium Antonini – al XXI miglio della via Cassia, a un giorno di viaggio da Roma.
Le mansiones erano luoghi deputati alla sosta prolungata dei “postini” e dei viaggiatori lungo le strade consolari romane. Situate di solito a un giorno di distanza l’una dall’altra, esse erano attrezzate per il rifornimento e il pernottamento e provviste di tutte le strutture necessarie alla sosta: dalle tabernae alle terme, dalle stalle per i cavalli alle rimesse per i carri, al personale specializzato, come maniscalchi, carpentieri, stallieri, fabbri… A volte vi era anche un posto di guardia degli stationarii, la “polizia stradale”, contro ladri e briganti. Accanto alle strutture pubbliche, riservate a quanti viaggiavano per conto dello Stato, come appunto i membri del servizio postale (cursus publicus), erano frequenti anche impianti privati dedicati ai viaggiatori comuni.
L’importanza della Mansio ad Vacanas come luogo di stazione era dovuto anche alla presenza del bivio con la via Amerina, di cui gli scavi degli anni ‘80 hanno portato alla luce alcuni tratti, confermando pienamente i dati cartografici antichi.
Nel corso del V secolo d.C. la stazione di posta fu abbandonata in favore di un nuovo centro abitato, il Burgus Baccanus, sorto attorno alla Basilica – mai ritrovata – di Sant’Alessandro, costruita nel IV secolo d.C., probabilmente sul luogo del martirio del vescovo di Baccano, Alessandro. Nel medioevo il borgo, sebbene ormai quasi abbandonato, sopravvisse come luogo di sosta citato negli itinerari dei pellegrini che percorrevano la via Francigena per raggiungere la Basilica di San Pietro a Roma.
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