Anas guarda al futuro
La smart road
L’integrazione tra ferrovie e strade
Nell’arco del decennio Anas si è dimostrata molto attenta e aperta ai contesti infrastrutturali del futuro e alle relazioni che si possono intessere, ampliando l’offerta dei servizi della società.
Dal 1° ottobre 2012 le attività di vigilanza sulle concessioni autostradali sono trasferite da Anas al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (art. 36 del D.L. n. 98/2011, convertito in L. n. 111/2011). Nello stesso anno nasce Anas International Enterprise Spa, la società del gruppo Anas che opera sui mercati internazionali nell’ambito dei servizi integrati di ingegneria nel settore delle infrastrutture di trasporto.
La società lancia un piano pluriennale di investimenti (2015-2019) del valore di 20 miliardi, focalizzato innanzitutto sulla manutenzione della rete stradale e sul recupero del contesto infrastrutturale del sud Italia.
Il 7 agosto 2017 il CIPE approva il contratto di programma 2016-2020, lo strumento che assegna risorse pubbliche ad Anas per la realizzazione degli interventi infrastrutturali. Sul fronte degli investimenti, il nuovo contratto di programma prevede un piano complessivo di 23,4 miliardi di euro. Il respiro pluriennale e la disponibilità della maggior parte dei fondi permettono di programmare gli investimenti in modo efficiente e produttivo.
Ad agosto 2017 la Conferenza Unificata (sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali) sancisce l’intesa sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale ricadenti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana e Umbria. Il decreto riguarda il trasferimento ad Anas di 3.523 Km di strade dalle suddette regioni.
Il cosiddetto piano “Rientro strade” prosegue nel 2021 con il trasferimento di ulteriore 3.000 km, in esecuzione dei DPCM del 21 novembre 2019, nelle Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Toscana. La rete viaria gestita da Anas raggiunge così quota 32mila km.
A gennaio 2018 Anas entra nel Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. A dicembre 2021 vengono nominati i membri del nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da Edoardo Valente (Presidente), Aldo Isi (Amministratore Delegato e Direttore Generale), Antonella D’Andrea, Maria Cristina Giangiacomo e Carlo Palasciano Villamagna.
NOTE
Baietti S., Restucci A., Il viaggio dell’Anas 1928-2010, Milano, Alinari – Il Sole 24 Ore, 2010;
stradeanas.it (l’azienda/chi siamo/struttura del gruppo/anas international enterprise spa)
Nel corso dell’ultimo decennio le attrezzature e i dispositivi per la gestione del traffico hanno portato a un controllo specifico della situazione delle strade e autostrade italiane, stabilendo un rapporto personalizzato tra i gestori delle strade e gli utilizzatori.
Oggigiorno le autovetture sono dotate di molti sensori: quelli che controllano l’efficienza di guida e l’efficienza degli pneumatici, quelli che informano sulla condizione del veicolo (parametri di gestione e manutenzione) e che regolano i sistemi del mezzo per la miglior prestazione possibile. Ma anche il conducente e i suoi passeggeri, attraverso l’applicazione di tecniche di Sensing, possono essere generatori di dati attraverso gli innumerevoli sensori contenuti negli smartphone. Inoltre, vi è un numero enorme di autovetture che hanno dispositivi di bordo come il Telepass che permette di associare il veicolo al passaggio nelle tratte autostradali. E non dimentichiamo le black box assicurative.
L’enorme quantità di dati che proviene dal mondo della strada può essere utilizzata per migliorare la sicurezza e per aumentare il comfort di guida.
“Per lo sviluppo futuro della mobilità non abbiamo bisogno di più infrastrutture, ma di infrastrutture migliori. Raccogliere dati è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di una maggiore efficienza stradale”. È così che l’architetto Carlo Ratti (Torino, 1971), fondatore del gruppo Carlo Ratti Associati, vede l’autostrada del futuro.
L’infrastruttura stradale attraverso le moderne tecnologie verrà resa un oggetto digitale. La digitalizzazione è attuata attraverso una rappresentazione virtuale mediante una continua supervisione della strada e del comportamento degli utenti e dei veicoli.
Le tecnologie consentono tutto questo e nel contempo fungono da interfacce da e verso il mondo esterno, costituito anche dagli altri sistemi di trasporto e verso una mobilità integrata.
La guida autonoma dei veicoli è il punto finale di questo processo di trasformazione delle strade in Smart Road.
Anas con il programma “Smart Road”, con un alto contenuto innovativo che punta alla sostenibilità e all’innalzamento della sicurezza, disegna le strade e la mobilità del prossimo futuro. Il conducente che percorrerà le strade smart sarà informato in tempo reale sulle condizioni della stesse grazie a sistemi di connettività wireless, come il Wi-Fi “in motion” che permetterà una continuità del segnale ai veicoli in movimento e il nuovo standard ITS G5 che favorirà la diffusione delle auto a guida autonoma e lo sviluppo di servizi orientati al “dialogo” veicolo – infrastruttura e tra i veicoli stessi (Vehicle-to-Infrastructure e Vehicle-to-Vehicle).
NOTE
Camomilla G., Le strade italiane del XX secolo. Dalla rupta alla strada di qualità ed al mobility manager. Cento anni di cammino (in lestradedellinformazione.it, 7 dicembre 2009);
carloratti.com;
ioarch.it, Le Smart Roads di Anas firmate Cra, 29 gennaio 2018;
arrow.com/it-it, Sensori automobilistici: oggi e il futuro, 24 settembre 2015
A gennaio 2018 Anas entra a far parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane: nasce il primo polo europeo integrato di infrastrutture ferroviarie e stradali per abitanti serviti e investimenti. Il lavoro congiunto fra la rete ferroviaria e la rete stradale consentirà di intervenire sul territorio nazionale con soluzioni mirate e coordinate, al fine di semplificare, velocizzare e migliorare la qualità della viabilità in entrambi i sistemi. Inoltre, ciò garantirà una gestione efficiente delle opere da svolgere su strada o su rotaia, avendo come referente un unico interlocutore.
Il coordinamento tra Ferrovie dello Stato e Anas permetterà il miglioramento dell’interoperabilità dei nodi logistici già presenti sul territorio nazionale e la creazione di nuovi nodi; porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, punti di interscambio, ingressi e uscite autostradali, immissioni su strade statali, saranno tutte parte di un unico sistema integrato. Tutto ciò con un minor consumo di territorio, una riduzione delle emissioni di CO2 e una diversa gestione della logistica delle merci. È stato stimato che la sola gestione integrata delle infrastrutture produrrà in 10 anni un risparmio di quasi 400 milioni di euro.
L’incontro tra le due realtà infrastrutturali permetterà inoltre di concretizzare progetti innovativi come le smart road, da realizzare sia in Italia che all’estero. Ciò sarà possibile attraverso la condivisione delle best practices e il trasferimento di conoscenze maturate in tanti anni di esperienza, da entrambe le parti. Parliamo di strade intelligenti che potranno essere percorse da TIR elettrici e auto driverless, a beneficio della sicurezza e dell’ambiente.
Interessante sarà il piano coordinato per la manutenzione su strada e su rotaia, così come per gli standard di qualità e sicurezza. L’obiettivo è il miglioramento significativo dei servizi di gestione, con una riduzione dei tempi di primo intervento e di ripristino.
FS e Anas, infine, metteranno a disposizione e condivideranno i sistemi di controllo della sicurezza strutturale di ponti e gallerie e di monitoraggio dei fenomeni di dissesto idrogeologico.
I 2,3 miliardi di veicoli che percorrono annualmente gli oltre 26mila km di strade e autostrade in gestione ad Anas andranno così a sommarsi al traffico gestito da FS su 16.790 km di rete ferroviaria. Per FS la fusione rappresenta una tappa “dovuta” nel percorso di attuazione del proprio Piano industriale 2017-2026; mentre, per Anas è la logica continuazione di un processo di evoluzione aziendale che ha l’obiettivo di uscire, progressivamente, dal perimetro della Pubblica Amministrazione.
NOTE