1980 -1989
Porta di Brandeburgo, la caduta del Muro di Berlino nel 1989 (fonte: Imagoeconomica)
Porta di Brandeburgo, la caduta del Muro di Berlino nel 1989 (fonte: Imagoeconomica)

Storia:  Un nuovo mondo

Gli anni ‘80 furono tra i più densi di cambiamenti nello scenario internazionale. Michail Gorbaciov diede avvio al processo della Perestrojka che culminò nel 1989 con il crollo del muro di Berlino, simbolo della geopolitica post-bellica, e la dissoluzione dell’URSS

Nel 1986 l’esplosione nella centrale di Chernobyl mostrava al mondo i rischi dell’energia nucleare, mentre nel 1989 in Cina si soffocava nel sangue la rivolta studentesca in Piazza Tienanmen

In Italia il decennio si aprì con la strage aerea di Ustica, col terremoto in Irpinia e con l’attentato alla stazione di Bologna, forse il più tragico della storia repubblicana. I governi videro il dominio della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista Italiano nella formula prevalente del Pentapartito, con Bettino Craxi principale protagonista. 

Nel 1982, dopo oltre 40 anni, l’Italia vinse i mondiali di calcio (l’ultimo successo risaliva al 1938).

Abruzzo, lavori di realizzazione del traforo del Gran Sasso (Archivio storico AnaS)
Abruzzo, lavori di realizzazione del traforo del Gran Sasso (Archivio storico AnaS)
Traforo del Frejus, inaugurato nel 1980 (fonte: Imagoeconomica)
Traforo del Frejus, inaugurato nel 1980 (fonte: Imagoeconomica)
Il terremoto in Irpinia (fonte: ansa.it)
Il terremoto in Irpinia (fonte: ansa.it)

INFRASTRUTTURE: Le rivoluzioni di ANAS

Nel 1980, dopo il disastroso sisma in Irpinia e in Lucania, l’ANAS intervenne con opere di ripristino nella zona, assumendo la gestione delle strade realizzate nel post-terremoto.

Negli anni ‘80 l’ANAS rivoluzionò l’organizzazione di presidio delle strade statali, basata sui cantoni, fondando i centri e nuclei di manutenzione e istituendo unità di sorveglianza e di emergenza. Dai tempi del primo Ottocento in cui l’ingegnere Giovanni Antonio Carbonazzi definiva i cantonieri come “medici della strada”, si andava affermando sempre più il ruolo centrale del cantoniere per la viabilità stradale.

Ciò era ancor più necessario dopo il Piano Decennale per la Viabilità di Grande Comunicazione (Legge 531/1982) e in seguito all’aumento del chilometraggio della rete affidata ad ANAS per i riclassamenti chiesti dalle Province.

Il decennio si chiuse con i lavori straordinari nelle città italiane che avrebbero ospitato i Mondiali di Calcio del 1990.

 

“Le Strade – 120 anni” 11/2017: Correva l’anno 1982…

Umbria, magazzino Anas di Gualdo (Archivio storico Anas)
Umbria, magazzino Anas di Gualdo (Archivio storico Anas)
Centro squadra Anas sul Grande Raccordo Anulare di Roma (Archivio storico Anas, 2015)
Centro squadra Anas sul Grande Raccordo Anulare di Roma (Archivio storico Anas, 2015)
Squadre Anas sulla ex Salerno –  Reggio Calabria durante i lavori di ammodernamento (Archivio storico Anas, 2007)
Squadre Anas sulla ex Salerno – Reggio Calabria durante i lavori di ammodernamento (Archivio storico Anas, 2007)

PERSONAGGI: Nuovi investimenti per la viabilità nazionale

Mentre gli anni ’70 furono il decennio nel quale la rapidità di costruzione era la parola d’ordine, gli anni ‘80 furono l’epoca riparatrice in virtù della nascita dei problemi di manutenzione causati dall’imprecisione nella costruzione delle opere infrastrutturali.

A tal proposito, l’ANAS rivoluzionò l’organizzazione di presidio delle strade statali fondando centri di manutenzione e istituendo unità di sorveglianza e squadre di emergenza che potessero intervenire in caso di criticità stradali.

A quel tempo il Direttore Centrale di ANAS era Medardo Macori, al quale stava particolarmente a cuore la situazione della viabilità nella Penisola, tanto che fu tra gli ideatori del “Piano Decennale per la Viabilità di Grande Comunicazione”.

Insieme a Macori anche Antonio Soreca, Direttore Generale dell’ANAS e Consigliere della Corte dei Conti, contribuì a delineare la natura del Piano affinché fosse risolutivo rispetto alla viabilità e alla sicurezza stradale.

VEICOLI: Gli anni ‘80…scanzonati, colorati, incoscienti

Gli anni ‘80 furono all’insegna della tecnologia e dell’esagerazione, con stili di vita improntati al consumismo, all’esteriorità e allo svago.Sono ricordati come anni ottimistici e allo stesso tempo caratterizzati da radicali cambiamenti degli equilibri geopolitici internazionali.

Le vetture prodotte in questo decennio fecero sognare molti appassionati: dalle auto sportive italiane alle ammiraglie fino ad arrivare alle utilitarie e alle cosiddette piccole bombe. Infatti le macchine venivano ritoccate qua e là e arricchite in termini di sospensioni e freni diventando molto potenti.

I festeggiamenti in piazza per la vittoria dei mondiali di calcio del 1982 (fonte: Ansa, La strada racconta, 2018)
I festeggiamenti in piazza per la vittoria dei mondiali di calcio del 1982 (fonte: Ansa, La strada racconta, 2018)

SOCIETÀ: Anni mondiali

Sono gli anni di Paolo Rossi e Dino Zoff, gli anni del “partigiano come presidente” (Sandro Pertini) di Toto Cutugno, del Live Aid e del VHS.L’alpinista Reinhold Messner scala in solitaria l’Everest senza ossigeno supplementare, mentre sulle autostrade si diffonde la Viacard per i pedaggi. Sono gli anni della new wave italiana dei Litfiba, gli anni di Bob Marley e Bruce Springsteen a San Siro, quelli della “Nutella” di Nanni Moretti, del “Nome della Rosa” di Umberto Eco e di “ET. L’extra-terrestre” di Spielberg.

Sono gli anni del crollo del Muro di Berlino, della strage di Bologna e dell’attentato a papa Giovanni Paolo II, di Chernobyl e del terremoto dell’Irpinia. Sono gli anni di Madonna e Michael Jackson, ma anche quelli dell’AIDS e del mostro di Firenze.