I campioni del ciclismo
Nel 1931 si introdusse per la prima volta nel Giro d’Italia la “Maglia Rosa”, che veniva indossata dal leader della classifica generale. A partire dal 1933 si decise di premiare chi si distingueva nelle tappe sulle vette, e si istituì il Gran Premio della Montagna, con quattro salite che assegnavano punti.
Fino agli anni ‘60 il ciclismo fu lo sport più popolare in Italia;
la gente affollava le strade durante il rapido passaggio delle corse e nei bar si passavano le giornate a discutere dell’ultima tappa, con le notizie riportate dalle pagine rosa della “Gazzetta dello Sport” e dalla radio.
Gli italiani si riconoscevano nella storia comune narrata dal ciclismo e si dividevano in chi amava Gino Bartali e chi amava Fausto Coppi, che divenne riflesso della grande divisione, che allora animava la politica italiana, tra cattolici e comunisti.
I leader politici dell’una e dell’altra parte capirono l’importanza del ciclismo e cercarono di utilizzarlo ai loro fini; ecco allora nascere il mito del religioso Bartali e del comunista Coppi, etichette utilizzate per cercare di incasellare due personaggi dalla personalità estremamente complessa, che fecero parlare a lungo di sé.
Gino Bartali (Ponte a Ema, 1914 – Firenze, 2000), soprannominato Ginettaccio, ciclista su strada e dirigente sportivo italiano, fu professionista dal 1934 al 1954, vincendo tre Giri d’Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni ‘30 e ‘50. Epica la sua rivalità con un altro grande campione del ciclismo: Fausto Coppi (Castellania, 1919 – Tortona, 1960). Nel 2013 verrà dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Grazie alle sue vittorie, Bartali è oggi inserito nella classifica della Cycling Hall of Fame ed è il secondo degli italiani dopo il rivale.
Coppi, soprannominato il Campionissimo o l’Airone, vinse invece cinque edizioni (arrivando anche due volte secondo) del Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952, 1953) e due del Tour de France (1949, 1952). Nel suo palmarès ci sono anche due Mondiali su pista (1947, 1949) e uno su strada (1953). Fu considerato sicuramente il corridore più famoso e vincente dell’epoca d’oro del ciclismo e uno dei più popolari atleti di tutti i tempi.