1931

I campioni del ciclismo

Gino Bartali e Fausto Coppi nel 1940
Gino Bartali e Fausto Coppi nel 1940
I tornanti del Passo dello Stelvio sulla strada statale 38 (anno 1930), protagonisti di numerose edizioni del Giro d’Italia (Archivio storico Anas)
I tornanti del Passo dello Stelvio sulla strada statale 38 (anno 1930), protagonisti di numerose edizioni del Giro d’Italia (Archivio storico Anas)

Nel 1931 si introdusse per la prima volta nel Giro d’Italia la “Maglia Rosa”, che veniva indossata dal leader della classifica generale. A partire dal 1933 si decise di premiare chi si distingueva nelle tappe sulle vette, e si istituì il Gran Premio della Montagna, con quattro salite che assegnavano punti. 

Fino agli anni ‘60 il ciclismo fu lo sport più popolare in Italia;

la gente affollava le strade durante il rapido passaggio delle corse e nei bar si passavano le giornate a discutere dell’ultima tappa, con le notizie riportate dalle pagine rosa della “Gazzetta dello Sport” e dalla radio. 

Gli italiani si riconoscevano nella storia comune narrata dal ciclismo e si dividevano in chi amava Gino Bartali e chi amava Fausto Coppi, che divenne riflesso della grande divisione, che allora animava la politica italiana, tra cattolici e comunisti. 

I leader politici dell’una e dell’altra parte capirono l’importanza del ciclismo e cercarono di utilizzarlo ai loro fini; ecco allora nascere il mito del religioso Bartali e del comunista Coppi, etichette utilizzate per cercare di incasellare due personaggi dalla personalità estremamente complessa, che fecero parlare a lungo di sé.

Gino Bartali (Ponte a Ema, 1914 – Firenze, 2000), soprannominato Ginettaccio, ciclista su strada e dirigente sportivo italiano, fu professionista dal 1934 al 1954, vincendo tre Giri d’Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni ‘30 e ‘50. Epica la sua rivalità con un altro grande campione del ciclismo: Fausto Coppi (Castellania, 1919 – Tortona, 1960). Nel 2013 verrà dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Grazie alle sue vittorie, Bartali è oggi inserito nella classifica della Cycling Hall of Fame ed è il secondo degli italiani dopo il rivale.

Coppi, soprannominato il Campionissimo o l’Airone, vinse invece cinque edizioni (arrivando anche due volte secondo) del Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952, 1953) e due del Tour de France (1949, 1952). Nel suo palmarès ci sono anche due Mondiali su pista (1947, 1949) e uno su strada (1953). Fu considerato sicuramente il corridore più famoso e vincente dell’epoca d’oro del ciclismo e uno dei più popolari atleti di tutti i tempi.