Le prime utilitarie
Nel 1930 Benito Mussolini affidò al senatore Giovanni Agnelli (Villar Perosa, 1866 – Torino, 1945) il delicato compito di motorizzare gli italiani con una vettura economica, il cui costo non fosse superiore alle 5.000 lire, e che fosse indistruttibile. Infatti nell’Italia del 1930 circolavano solamente 183.000 automobili per oltre 42 milioni di abitanti, meno di un veicolo ogni 200 persone. Un rapporto dieci volte inferiore a quello della Francia e quaranta volte inferiore a quello degli Stati Uniti.
Fu così realizzata la “Fiat 508 Balilla”, una vettura dai costi relativamente contenuti. Il modello, presentato alla Fiera di Milano il 12 aprile del 1932 in occasione del Salone dell’automobile, si caratterizzò soprattutto per il cambio a tre marce non sincronizzate.
Pochi anni dopo, il 15 giugno 1936, comparve sul mercato la “FIAT 500” (comunemente ribattezzata 500 A, quale progenitrice delle successive 500 B e 500 C), inizialmente denominata “Fiat Topolino”, sull’onda dell’enorme successo dell’omonimo personaggio, ideato da Walt Disney. Si trattava di una vettura piuttosto modesta per tecnica e prestazioni, il cui costo si aggirava intorno alle 8.900 lire: venti volte lo stipendio medio di un operaio specializzato e ben oltre le preventivate 5.000 lire.
Durante gli anni ‘30 del Novecento nel mercato dell’automobile si affermò la necessità di applicare l’aerodinamica, ovvero lo studio del comportamento dell’aria quando è penetrata da corpi in movimento, anche nella progettazione delle autovetture. In questo modo si riuscirono a migliorare le prestazioni e la tenuta di strada dei veicoli prodotti.
Anche altre case automobilistiche si misero in evidenza per i progressi nella produzione di autovetture. La Lancia, per esempio, fece notevoli progressi con la berlina “Aprilia”, presentata nell’autunno 1936 e prodotta fino al 1950. Con la sua ricerca aerodinamica e l’alto rendimento termodinamico del motore, la Lancia Aprilia anticipò alcuni degli standard tecnologici che sarebbero stati adottati da numerose altre case automobilistiche solo negli anni ‘50 e ‘60.
In questi anni fece la sua prima comparsa anche un elemento accessorio nelle autovetture, l’autoradio. Nel lontano 1930, infatti, i fratelli Paul e Joseph Galvin produssero la prima autoradio della storia, a cui diedero il nome Motorola per simboleggiare il concetto di Sound in Motion. Nel 1932 venne costruita la prima autoradio europea, firmata Blaupunkt (modello AS 5), posizionata all’interno del bagagliaio della macchina.