1908

Ciclismo e Giro d’Italia

Luigi Ganna, vincitore della prima edizione del Giro d'Italia nel 1909
Luigi Ganna, vincitore della prima edizione del Giro d'Italia nel 1909

Il 24 agosto 1908 la Gazzetta della Sport annunciò con un titolo in prima pagina che nel 1909 avrebbe organizzato insieme all’Atala il primo Giro d’Italia, promettendo 25.000 lire di premio al vincitore e la volontà di realizzare una corsa che si sarebbe imposta a livello internazionale.

Il primo Giro d’Italia partì il 13 maggio 1909 alle ore 2:53 da Milano: 2.448 km da corrersi in otto tappe. Si iscrissero in 166, partirono in 127, finirono il giro a Milano il 30 maggio solo in 49. Secondo i giornali dell’epoca, all’arrivo nel Parco Trotter di Milano c’erano almeno 60 mila persone. Si stabilì la partenza notturna per due motivi principali: per dare il tempo ai corridori di finire la corsa prima del tramonto del giorno successivo e perché una partenza di giorno avrebbe potuto creare difficoltà per via dei troppi tifosi. Il ciclismo era infatti molto seguito e c’era attesa per quella prima edizione del Giro. 

Si trattava di un’impresa epica, contando che una bicicletta pesava in media circa quindici chili, era fatta quasi interamente di ferro, aveva il rapporto fisso e, nei casi più fortunati, un solo freno a tampone che premeva direttamente sulla ruota anteriore. Inoltre bisogna considerare che le strade sulle quali si correva, per lo più piene di buche, dissestate o lastricate da pietre irregolari, non agevolavano certo lo scorrimento di un mezzo a due ruote.

Alle origini del Giro si decise che la classifica finale sarebbe stata a punti e non a tempo, perché così faceva il Tour de France. Il primo di ogni tappa avrebbe preso un punto, il secondo due, il terzo tre e così via fino alla metà dei corridori al traguardo: alla fine avrebbe vinto il corridore con meno punti. La maglia rosa ancora non esisteva, sarebbe arrivata nel 1933. Nel 1914 venne introdotta la classifica generale a tempo.

Le principali aziende che producevano biciclette, allora chiamate ancora velocipedi, realizzati con la ruota anteriore leggermente più grande di quella posteriore in legno rivestita di ferro, erano la Bianchi, fondata a Milano nel 1885, e l’Atala, nata nel 1907 da un ex dipendente della Bianchi.