Italo Vandone
L’ingegnere Italo Vandone, Direttore dell’Istituto Sperimentale Stradale del Touring Club Italiano (TCI) dal 1919 al 1936, è conosciuto dal grande pubblico a Milano come il rigeneratore della rete stradale provinciale, che riuscì a sollevare radicalmente dallo stato d’arretratezza in cui versava nel 1906.
La provincia di Milano, soggetta a un clima tra i meno favorevoli alla manutenzione stradale (torrido d’estate, freddissimo d’inverno e per lunghi periodi umido), gli garantì per i risultati raggiunti una medaglia d’oro dal Touring, e la nomina a socio onorario dell’Automobile Club di Milano.
L’ingegner Vandone diresse la costruzione e la manutenzione di strade e opere idrauliche a Catanzaro, Cagliari, Pavia, nella Sila, nella valle del Trebbia, nella valle del Chisone, al Gran San Bernardo. Il grande ponte in cemento armato sul Po a Piacenza, la succursale al Manicomio di Mombello, gli studi per le bonifiche in Sardegna, sul Po, sull’Adda, sul Ticino, il progetto per il nuovo manicomio di Affori furono le opere più apprezzate dell’ingegner Vandone, che tuttavia dedicò passione e impegno soprattutto ai problemi stradali, in qualità di Vicepresidente della Commissione Miglioramento Strade del TCI.
Relatore per l’Italia ai Congressi internazionali della strada di Bruxelles (1910) e Londra (1913), fu circondato dalle simpatie dei colleghi ingegneri italiani e dai contatti benevoli con le amministrazioni e con i tecnici.
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