1900

La rete stradale dopo l’Unità d’Italia

Donne che trasportano brocche d’acqua in Sicilia, 1890 [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Donne che trasportano brocche d’acqua in Sicilia, 1890 [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Tratto stradale a Eboli (Archivio storico Ansa)
Tratto stradale a Eboli (Archivio storico Ansa)
Le prime macchine per manutenzione del fondo stradale azionate a mano o trainate da cavalli  [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Le prime macchine per manutenzione del fondo stradale azionate a mano o trainate da cavalli [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Macchina con rullo di compattazione modello Breda, 1925  [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
Macchina con rullo di compattazione modello Breda, 1925 [fonte: “Roads in Italy from Unification to the present (1861-1987)”, 1987]
 La rete delle strade nazionali, agosto 1864 e agosto 1923 (fonte: “Le Vie d’Italia”, n.4 - aprile 1927)
La rete delle strade nazionali, agosto 1864 e agosto 1923 (fonte: “Le Vie d’Italia”, n.4 - aprile 1927)
Vaglio per la crivellatura dei materiali, 1900 (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)
Vaglio per la crivellatura dei materiali, 1900 (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)
La prima attrezzatura “polifunzionale”: scopatrice-innafiatrice-raccoglitrice tedesca, 1903 (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)
La prima attrezzatura “polifunzionale”: scopatrice-innafiatrice-raccoglitrice tedesca, 1903 (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)
Scopatrice ad un cavallo (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)
Scopatrice ad un cavallo (fonte: Archivio leStrade - Casa Editrice La Fiaccola)

Il problema del rapporto tra rete stradale dello Stato e rete ferroviaria si trascinava sin dall’Unità d’Italia. Prima del 1861 il conte Camillo Benso di Cavour aveva dato impulso al sistema ferroviario, da lui ritenuto strumento imprescindibile di sviluppo. Su questa scia il nuovo Regno d’Italia non riconobbe importanza alla rete stradale principale che rimaneva appannaggio delle province e del Genio Civile e a cui il Governo non destinò investimenti di rilievo. Province e Comuni misero a dura prova i loro bilanci, fino ad abbandonare spesso i servizi stradali alla deriva. 

La legge del 1865 sui lavori pubblici impose, a fini di risparmio, che i capoluoghi già collegati da ferrovie non avessero un collegamento diretto con strade nazionali, che venivano declassate a provinciali. Ciò significava negare il concetto di rete di interesse nazionale e l’importanza di un’integrazione sinergica tra le due reti, la stradale primaria e la ferroviaria. L’integrazione doveva invece avvenire tra ferrovia e strade comunali. 

Nel 1910 esistevano in Italia 148.380 Km di strade transitabili, tra nazionali, provinciali e locali, a fronte di 89.765 km che risultavano realizzati alla vigilia del 1865. Sempre nel 1910, si attribuiva alle strade nazionali uno sviluppo di 8.303 km, a quelle provinciali 44.671 km, a quelle comunali 95.406 km . A livello geografico, 58.603 km di strade erano dislocati al nord, 47.149 km nell’Italia centrale, 30.276 km al sud, 7.780 km in Sicilia e 4.572 km in Sardegna (Anas, 1987: p. 85). 

Le strade nella prima metà del ‘900 erano ancora in gran parte fangose e polverose. Le pavimentazioni erano prevalentemente in macadam, un materiale ormai superato, che però solo pochi decenni prima veniva considerato estremamente utile e all’avanguardia. Costituito da pietrisco costipato mediante rollatura e amalgamato col suo stesso detrito, non era più in grado di sostenere la pressione crescente del traffico automobilistico. Le massicciate erano logore, coperte di polvere, con buche profonde e pericolose. Si iniziò dunque una ripavimentazione delle strade con il catrame, che in Italia venne usato per la prima volta nel ‘900, su due tratti di provinciale vicino a Lugo di Romagna.

Il lavoro per la sistemazione e la costruzione stradale all’epoca era ancora prevalentemente manuale. Tuttavia lo sviluppo della metallurgia del ferro nel XIX secolo e l’uso di elementi prefabbricati rendevano più veloce la costruzione di ponti e altre infrastrutture.

NOTE

Anas, Roads in Italy from Unification to the Present, 1861-1987, 1987;
Touring Club Italiano, Le Vie d’Italia, Anno XXXIV n.° 9 Settembre 1928

 

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